I tappeti Gabbeh sono tra le più affascinanti e conosciute espressioni d’arte tessile nomade assieme ai tappeti Kilim.
La composizione e natura del Gabbeh rivela facilmente la principale funzione svolta di questo tipo di tappeto.
Caldo, isolante, morbido e pieghevole, ha da sempre rappresentato una coperta confortevole per le popolazioni nomadi per riscaldarsi e ripararsi dal clima rigido.
ORIGINI
L’origine della parola Gabbeh è ad oggi oscura. Alcuni la riconducono all’arabo khabi (“strano”, “brutto”), o al turco kaba (“grezzo”), mentre altri la fanno discendere da gaire, un antico termine iranico che figura nel testo sacro del mazdeismo e significa “vigilare”.
Quest’ultima ipotesi sembra essere molto plausibile, soprattutto tenendo conto delle numerose raffigurazioni che vengono tessute sui tappeti, delle quali parleremo tra poco.
I gabbeh vengono tessuti da popolazioni nomadi che vivono nel Sud della Persia: i Lori, i Khamseh ma soprattutto i Qashqai.
Quest’ultima popolazione è la maggior produttrice di Gabbeh, probabilmente per l’antico e radicato nomadismo e la provenienza da regioni molto più fredde e ostili rispetto alle altre popolazioni.
Tra tutti i tappeti, infatti, i Gabbeh sono quelli che meglio si prestano a questo tipo di vita ed esigenze dettate dal clima. La loro morbidezza e spessore li rende ottime coperte isolanti, adatte anche ad essere stese al suolo per isolare il corpo dal freddo e umidità.
Rispetto alla maggior parte dei tappeti, inoltre, sono molto meno rigidi e possono dunque essere piegati e trasportati facilmente.
CARATTERISTICHE E MATERIALI
La particolarità dei Gabbeh non concerne i principi di tessitura, equivalente a quelli degli altri tappeti, bensì i materiali. Proprio per la loro originaria funzione, viene usata infatti quasi esclusivamente la lana, accostando spesso lane di colore diverso dai colori vivaci.
Un’altra caratteristica che discende dalla funzione dei Gabbeh riguarda l’altezza del vello: a differenza della maggior parte dei tappeti persiani, in cui il vello è molto basso, nei Gabbeh arriva fino a 9 millimetri.
DECORAZIONI
In Oriente il tappeto non è un semplice oggetto d’arredamento ma incorpora un significato più ampio.
Il tappeto rappresenta uno spazio privilegiato che isola l’uomo dalle impurità del suolo (abbiamo trattato quest’argomento soprattutto in riferimento ai tappeti preghiera). In questo caso, i tappeti Gabbeh hanno un significato ancora più importante, in quanto vengono usati come giacigli durante la notte.
Come già detto, le decorazioni che si trovano sui Gabbeh sono per lo più disegni geometrici estremamente semplici. Tali simboli e decorazioni hanno anche la funzione di proteggere e di scacciare il malocchio, e per questo motivo molto spesso sono poste sui bordi del tappeto come “barriera”.
Molto frequenti sono le rappresentazioni di uomini, animali, alberi e, in particolare, la raffigurazione del leone (shir).
GABBEH E AMBIENTI MODERNI
Nonostante la loro origine nomade, i tappeti gabbeh si sposano molto all’arredamento delle case moderne. Le decorazioni geometriche minimali e le palette di colori li rendono un’ottima scelta per arredare stanze e spazi minimali con pochi colori, come vi abbiamo anche mostrato qua.
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