Non è certo facile orientarsi nel mondo dei tappeti. Ecco quindi una semplice guida sulle principali classificazioni dei tappeti e su come distinguere le varie tipologie di tappeti orientali.
I tappeti persiani, e più in generale i tappeti orientali, hanno delle particolarità che permettono di distinguerli tra loro. Esistono diverse classificazioni dei tappeti che variano in base al criterio adottato,ma la più utilizzata è quella che prende in considerazione la provenienza geografica.
Tuttavia, prima di addentrarci in questa classificazione, è bene ripercorrere le principali caratteristiche che aiutano a catalogare le varie tipologie di tappeti orientali:
- Numero di nodi
- Datazione
- Materiali
- Provenienza
Numero dei nodi
Il numero di nodi è l’indicatore più utilizzato per misurare il valore di un tappeto. Tuttavia, abbiamo già approfondito qui come in realtà sia riduttivo utilizzarlo come unico fattore. Basti pensare infatti che i tappeti più preziosi sono quelli di antica manifattura o realizzati in remoti villaggi da popolazioni nomadi, e pertanto con una densità di nodi bassa.
Il numero dei nodi è un indicatore di qualità soprattutto per i tappeti persiani (e in particolare Isfahan, Tabriz, Nain, Qum e Kashan) di manifattura recente e aumenta il valore del tappeto in modo esponenziale. Ad esempio, per quanto riguarda i tappeti Tabriz, negli esemplari più dettagliati e pregiati si parla di circa 800.000 – 1.000.000 nodi per metro quadrato.
Attenzione però!
Come già detto, sebbene una fitta annodatura sia spesso sinonimo di raffinatezza di esecuzione, esistono esemplari provenienti da Cina, Pakistan e India con densità di nodi molto elevata ma di qualità scadente.
Vuoi saperne di più sui metodi di annodatura dei tappeti orientali? Ne abbiamo parlato in questo articolo!
Datazione del tappeto
Alcuni tappeti hanno al loro interno una data, un numero, che aiuta a collocare il tappeto nel periodo corretto. La datazione in questi casi avviene per lo più tramite cifre arabiche e da sinistra verso destra, rispettando quindi il senso occidentale della scrittura.
Nella maggior parte dei casi, però, tale data non è impressa nel tappeto e la datazione in questo caso è da lasciare alle mani di professionisti dell’arte del tappeto.
La datazione dei tappeti orientali è infatti difficile: bisogna conoscere lo stile delle decorazioni, bisogna aver studiato l’evoluzione dei simboli e dei motivi nel corso del tempo, i materiali e i pigmenti utilizzati in un dato periodo storico.
La nostra collezione Zareipour di tappeti antichi vanta decine di preziosi manufatti risalenti anche agli inizi del 1800, a testimonianza di come l’annodatura fatta a mano e in modo preciso permetta ai tappeti di durare a lungo nel tempo.
Materiali
I materiali utilizzati durante la tessitura dei tappeti orientali sono prevalentemente:
- lana (di pecora, di capra e di cammello)
- seta
- cotone
- lino
- canapa
- juta
La lana di pecora resta la materia prima per eccellenza, in particolare il vello degli agnellini di 8-12 mesi. La sua qualità non varia solo dal tipo di animale, ma anche a seconda della parte del corpo dalla quale viene tosata.
La seta è invece il materiale principale utilizzato per gli esemplari più pregiati, in quanto conferisce lucentezza e permette una tessitura più fitta.
Se vuoi approfondire l’argomento e scoprire i materiali dei tappeti, ne abbiamo parlato qui.
Tipologie di tappeti in base alla zona di tessitura
Tra i metodi più utilizzati per differenziare i tappeti vi è quello in base ai gruppi etnici e alle popolazioni che li producono (esempio: Gashgai), e la zona di provenienza.
Ci concentreremo in quest’articolo a evidenziare le diverse tipologie di tappeto in base alla città o al luogo di produzione.
Tappeti persiani
La Persia, antico nome persiano dell’attuale Iran, può esser considerata la culla della tradizione tessile e dell’arte di produzione dei tappeti.
Tra i tappeti persiani più pregiati e famosi troviamo:
Sebbene ogni categoria abbia delle specificità che rendono ciascun tappeto unico nel suo genere, i tappeti persiani si caratterizzano per l’annodatura a mano e un’elevata densità di nodi. La trama e l’ordito sono eseguiti con fili di cotone e per il vello è utilizzata la lana, spesso di elevata qualità (lana kurk), mentre per gli esemplari più pregiati si ricorre anche in questo caso alla seta.
Iconograficamente, l’elemento principale che caratterizza il tappeto persiano è il medaglione centrale e i motivi principalmente floreali.
Tappeti caucasici
Quando si parla di Caucaso, si intende l’area geografica che si estende a nord, a sud e a est della catena montuosa del Caucaso, dove oggi troviamo l’Armenia, l’Azerbaigian e la Russia occidentale. L’arte dell’annodatura caucasica ha una storia antichissima, infatti i primi esemplari giunti fino a noi risalgono al XVII secolo.
I tappeti caucasici più conosciuti sono:
- Shirwan
- Kazak
- Ci-Ci
- Daghestan
- Karabagh
Principale caratteristica di questi tappeti sono la presenza di decorazioni geometriche eseguite seguendo i tre assi principali (verticale, orizzontale, obliquo), e l’utilizzo del nodo simmetrico Ghiordes.
Tappeti turkmeni
Si tratta di tappeti realizzati principalmente tra Uzbekistan, Turkmenistan, Turkestan orientale, Afghanistan e Beluchistan.
I tra i tappeti più conosciuti:
- Bukhara
- Turkman
- Beluchistan
- È comune trovare anche tappeti Kilim provenienti da queste zone.
Molti dei tappeti provenienti da questa zona hanno principalmente decorazioni con motivi göl (a forma di zampa di elefante) e motivi ottagonali, e il colore predominante è il rosso.
Tappeti cinesi
I motivi dei tappeti cinesi antichi spesso riproducono antichi simboli religiosi (soprattutto il drago), di origine taoista e buddhista, mentre in quelli più recenti compaiono motivi floreali tipicamente persiani.
Una delle caratteristiche principali dei tappeti cinesi sono gli intagli, che vengono effettuati intorno ai motivi floreali per dare un effetto a rilievo che dona al tappeto una sensazione tridimensionale.
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