Dopo aver parlato delle varie tipologie di nodi e dei materiali negli articoli precedenti, oggi invece parleremo dei colori del tappeto, come si creano e che significato hanno.
Partiamo dicendo che i colori del tappeto possono avere diverse tonalità, in relazione ai diversi tipi di lana, all’acqua che si adopera, alle miscele, ai tempi di immersione (che può variare da poche ore a parecchi giorni)…
Insomma, le variabili sono veramente tantissime!
Ma cosa si fa prima di colorare un tappeto? Il materiale viene lavato e sgrassato con acqua bollente e qualche detergente.
I colori naturali possono essere di origine vegetale, animale e minerale. Tenete a mente che alcune tinte, come il bianco, il grigio e il marrone, sono quelle naturali delle lane!
Ne ricordiamo altri a titolo di esempio:
Il rosso – Dall’ebollizione della cocciniglia (un insetto la cui femmina contiene un pigmento carminio) si ottiene un certo tipo di rosso, mentre un altro tono, più tendente al viola, si ricava dalla robbia, una pianta della famiglia delle rubiacee.
Il giallo – E’ un colore che viene dallo zafferano, che – se selvatico – tende al rossastro. Si ricava anche dalla radice della curcuma e da un arbusto detto anatto, nonché dalle foglie della vite e del melograno.
Il nero – E’ un colore poco usato, perché non è di facile estrazione. Si ottiene con l’ossido di ferro, al quale si è fatto ricorso sempre con riluttanza perché con il tempo questo prodotto minerale inaridisce la fibra e la rovina.
L’ocra – già nota fin dal Paleolitico per tatuaggi e sepolture. È una varietà terrosa dell’ematite (ocra rossa) o della limonite (ocra gialla).
Dalla mescolanza di questi e altri colori l’abilità e l’esperienza dei tintori riesce ad ottenere ancora altre tonalità con molteplici sfumature.
ABRASH
Sui vostri tappeti potrete notare delle fasce di colore orizzontali. Si chiamano “abrash” – in gergo: bruciature.
Il motivo? Solitamente si colora la lana a piccoli quantitativi, e questo comporta diversità di tono tra una colorazione e l’altra. Questo effetto si nota a tappeto ultimato portando a differenti gradazioni.
Tali “abrash” – se spontanei e non artefatti – attestano proprio l’autenticità della lavorazione e danno più valore al vostro tappeto.
INFINE, PARLIAMO DI SIMBOLI
Nella composizione cromatica, vi sono delle credenze simboliche. Per larghe zone dell’Oriente, ad esempio, il bianco è simbolo di dolore.
Il verde, nel mondo islamico, ha invece un senso di sacralità in quanto verde era il colore del mantello del profeta.
In Mongolia, il rosso indica ricchezza e gioia. In Cina, il giallo era il colore dell’imperatore e l’arancione rappresenta la devozione e la pietà.
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