La festa di Shab-e-Yalda coincide con il solstizio d’inverno (21 dicembre) e quindi con la notte più lunga dell’anno. Questa festa è una festa zoroastriana millenaria che viene celebrata ogni anno dagli iraniani. Dietro a questa festa vi sono varie leggende, e solitamente gli iraniani usano festeggiare tutti insieme mangiando frutta fresca e frutta secca.
Gli antichi Persiani festeggiavano infatti l’inizio dell’inverno, ma anche la nascita del Sole.
I Persiani credevano infatti nell’esistenza del Dio Sole la cui religione, il Mitraismo, narra che proprio nella notte più lunga dell’anno nacque Mitra, il Dio del Sole invincibile, giusto e illuminato, portatore di luce, amicizia e bontà.
La festa Yalda e tutta la simbologia intorno all’idea di trionfo del bene sul male venne poi fatta propria anche dello Zoroastrismo e dall’Ebraismo. Ma non solo: anche del Cristianesimo: non è una coincidenza se la data di nascita di Gesù, 25 dicembre, coincida proprio con il giorno che anticamente era l’ultimo giorno di festa per la nascita di Mitra.
Shab-e-Yalda si festeggia ancora oggi, sia in Iran sia in tutti i paesi che facevano parte della grande Persia.
Durante la notte di Shab-e-Yalda si tengono accese delle lanterne e/o candele per simboleggiare la vittoria della luce sul buio delle tenebre. I colori del sole vengono invece simboleggiati e rappresentati dalle tavolate ricche di frutta e di cibo.
Solitamente, le famiglie si riuniscono a casa del membro più anziano – un nonno o una nonna – e si aspetta che sorga il sole ad illuminare la notte. La tavola è imbandita con molto cibo, a volte si tratta di cene con oltre 40 persone.
Cocomero, frutta secca e melograni non possono mancare. Il melograno in particolare in Iran simboleggia l’abbondanza, il ciclo della vita e dunque la rinascita.
Il membro più anziano della famiglia inizia poi a leggere una poesia di Hafez, uno dei poeti persiani più amati e forse il più conosciuto anche all’estero, e la poesia viene scelta a caso tra le mille pagine del Canzoniere (Divan).
Questa festa si sta sempre più occidentalizzando: in alcune capitali i negozi più chic segnalano i Saldi addobbando le vetrine con melograni e cocomeri, frutti rossi che richiamano il colore del fuoco che illumina l’oscurità della notte.
Kubilai Tappeti Zareipour
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